Anche la giornata del 4 Gennaio è trascorsa con cielo prevalentemente coperto, con piogge diffuse anche se non particolarmente abbondanti.
Si tratta infatti di precipitazioni di pochi millimetri almeno sulle zone di pianura, con però alcune eccezioni (12 mm Siena, 10 mm Pontedera, 12,2 mm a Capalbio).
È ancora l’effetto delle correnti meridionali, con l’aria fredda che continua a penetrare su Francia e Spagna, alimentando una profonda depressione sul Mediterraneo Occidentale.
Tali correnti da sud ovest investono direttamente la Toscana, provocando questo maltempo, e la situazione sembra dover perdurare per ancora alcuni giorni.
Sui rilievi montuosi gli accumuli nevosi sono imponenti: 228 cm al Passo dell’Abetone, 129 cm a Zum Zeri, nella parte più settentrionale della Toscana, e 129 cm di altezza anche sul Monte Amiata.
Il manto nevoso raggiunte i due metri e mezzo di altezza a quota 1750 metri in Appennino, e 3,5 metri in Val di Luce, vicino all’Abetone.
Le temperature massime rimangono comunque non particolarmente basse, su valori di +9-10°C sulle pianure.
Tuttavia le condizioni del tempo sono destinate di nuovo a peggiorare, per l’arrivo di un nuovo intenso fronte freddo, la situazione neve sull’Appennino rischia di diventare critica nei prossimi giorni.
In particolare dovrebbe essere proprio il giorno dell’Epifania quello che sarà interessato da intenso maltempo e precipitazioni.
Non è la prima volta che la Toscana viene interessata da maltempo e neve a bassa quota proprio il giorno dell’Epifania.
In particolare resta celebre la giornata del 6 Gennaio 1946, quando una intensa nevicata colpì tutte le zone di pianura, con temperatura al di sotto dello zero anche nelle ore più calde.
Il manto bianco in questo caso raggiunse i 20-25 cm su molte località pianeggianti.