Sarà ricordata come una giornata storica per la Toscana, quella dell’8 Aprile, a causa della presenza di aria molto fredda in quota (isoterme di -3,5° ad 850 hPa) e della serenità del cielo, una combinazione favorevole all’irraggiamento notturno ed al raffreddamento del suolo.
In particolare, con queste situazioni, vengono colpite le zone pianeggianti vallive, quelle incassate tra i rilievi montuosi, e le zone lontane dall’effetto mitigante del mare.
E infatti le pianure interne del Valdarno, del Fiorentino e dell’Aretino sono state particolarmente colpite dal fenomeno del gelo primaverile.
La zona di Anghiari (AR), ha visto una temperatura minima di -6,3°, la stessa città di Arezzo ha visto un valore di -4,3°.
Il valore più basso nell’Aretino è stato però misurato nella zona di Palazzo del Pero (non nuova ai record di freddo toscani), dove la minima notturna si è fermata ad un eccezionale valore di -9,0° ed a Badia Agnano, 270 metri di altezza, dove il termometro si è fermato a -8,7°.
Valori molto bassi anche nel Grossetano (-6,2° a Braccagni, 40 metri di quota), ma anche straordinari sono stati i -3,4° misurati a Lido di Camaiore, sul mare, dove ha fatto più freddo che nella stessa città di Lucca (-1,3°).
Quanto al Senese, sono da registrare i -6,8° di Monteroni d’Arbia, mentre nel Fiorentino si sono registrati -5,5° a Borgo San Lorenzo.
Nel Livornese spiccano i -4,7° misurati a San Vincenzo, a poca distanza dal mare.
Le colture hanno subìto gravi danni, sia quelle a raccolta immediata (pesche, albicocche), sia quelle a lungo periodo, come gli ulivi, che hanno visto bruciare buona parte della loro fioritura, e le viti, per proteggere le quali sono stati accesi grandi fuochi tra i filari.
Il tempo comunque sembra cambiare, e si riavvicinano finalmente le piogge atlantiche nei prossimi giorni.