Difficile trovare un mese di Febbraio con temperature record di gelo, e grandi quantitativi di neve come accadde nel lontano 1929, quando alcuni nuclei freddi siberiano giunsero sull’Italia con abbondanti nevicate ovunque.
Un periodo simile si è verificato nel Febbraio del 1956, anche se la copertura nevosa abbondante non coprì per intero la Toscana come accaduto nell’ondata precedente.
Il periodo “clou” dell’ondata si verificò tra l’11 ed il 15 Febbraio 1929, quando Firenze e gran parte della regione furono investiti da una tormenta di neve che perdurò per quattro giorni consecutivi, e con temperature bassissime.
Il giorno 13 Febbraio sulla città di Firenze le temperature sono oscillate tra una minima di -9° ed una massima di -5°C, con la bufera di neve che ha accumulato quasi mezzo metro di neve in città.
A Pisa caddero 20 cm di neve con una temperatura di -4°C.
A Livorno caddero 25 cm di neve con temperatura di -2°C ed un vento da est nord est che sfiorò i 115 km/h.
A Lucca caddero 30 cm di neve con una temperatura che scese fino a -6,2°C.
A Pistoia la neve raggiunse il mezzo metro di spessore con una temperatura scesa fino a -7°C.
Ma la nevicata si fece eccezionale al Passo dell’Abetone, dove la neve fresca raggiunse i 130 cm di altezza e le temperature oscillarono tra -21° e -19°C.
Si arrivò alla fine della tormenta il 15 Febbraio, lasciando al suolo uno spessore nevoso di mezzo metro a Lucca, 80 cm a Pistoia, 20 cm a Grosseto, 60 cm a Siena (con temperatura di -7°C), quasi 4 metri a Camaldoli, Vallombrosa, la Verna.
Si concluse così la peggiore bufera di neve che abbia colpito la Toscana intera nel XX Secolo, un mese di Febbraio che rimase nella storia tanto da essere ancora ricordato.