Una caratteristica di tali correnti sono stati i venti di Libeccio, vento che è tipico dei mesi primaverili nella nostra regione.
Le temperature si sono anche abbassate in quanto lo zero termico è calato progressivamente fino a circa 2000 metri di quota il giorno 13.
A causa di queste correnti, le zone più colpite dalle precipitazioni sono state, come al solito, quelle montuose e settentrionali.
Infatti, sempre il 13 maggio, si sono misurati 18,4 millimetri di pioggia a Lucca, 59 millimetri di pioggia Fornovolasco in Garfagnana, 50 mm a Campagrina, sulle Apuane, ma con i massimi quantitativi di pioggia misurati sulla Montagna Pistoiese.
Qui infatti sono caduti 113 millimetri di pioggia a Prunetta, Pistoia, che è stata la località più colpita.
Riguardo alle zone di pianura, le piogge sono state decisamente inferiori.
Nella zona centro meridionale, non è caduta una goccia di pioggia.
Invece nella zone più settentrionali si sono registrati 1,6 mm a Pontedera (PI) e San Casciano Val di Pesa (FI), 4,0 mm a Firenze, ed appena 0,5-1,0 mm nell’Aretino.
Sull’Appennino Fiorentino ed Aretino e nel Mugello di nuovo piogge più abbondanti, come dimostrano i 13,8 mm di Rufina (FI), ed i 9,4 mm del Monte Falco.
Le temperature minime sono rimaste ovunque al di sopra dei 10 gradi in pianura, confermando di essere ormai alla metà del mese di maggio, mentre le massime, come detto, si sono abbassate su valori ovunque inferiori ai 20 gradi (+17,1° Pontedera, +17,7° a Lucca).
Anche i prossimi giorni sembrano interessati da un flusso perturbato atlantico, che potrebbe apportare altre precipitazioni e mantenere piuttosto basse le temperature per la stagione.