Le correnti sud occidentali hanno colpito la Toscana, portando ad abbondanti precipitazioni, ed anche ad un clima più mite ma piovoso, come al solito soprattutto sui rilievi montuosi.
Come capita normalmente quando il vento di libeccio si decide a soffiare sulla nostra regione, le maggiori precipitazioni diventano di tipo orografico.
Ovverosia le catene montuose fermano le correnti umide che, costrette a risalire il pendio, si raffreddano condensando la propria umidità che viene poi scaricata sotto forma di forti precipitazioni, mentre le zone di pianura vedono piogge tutto sommato ridotte.
Il giorno 9 Febbraio sono caduti dunque 60,8 mm nella foresta dell’Acquerino, sopra Pistoia, ben 104,2 mm a Campagrina, sulle Alpi Apuane, 67,4 mm ai Casotti di Cutigliano, sempre nella Montagna Pistoiese, 38,2 mm al Passo della Cisa.
Più modesti gli apporti in pianura, con 8,2 mm a Lucca, 12,4 mm a Firenze, appena 0,4 mm a Grosseto, comunque 20,0 mm a Siena.
Il vento di libeccio ha soffiato forte sulle pianure, ed ha raggiunto una punta massima di ben 180,2 km/h al Passo della Croce Arcana, tra Emilia e Toscana.
Il giorno 10 Febbraio la pressione al suolo è scesa fino ad un minimo di 997,5 hPa, è continuato un vento di libeccio più moderato, e sono continuate le precipitazioni abbondanti sui rilievi montuosi.
In particolare sono caduti 54,4 mm al Passo dell’Abetone, 44,4 mm a Pontremoli, 64,0 mm al Passo della Cisa, 11 mm a Lucca, mentre sulle pianure sono caduti 7,4 mm a Siena, 4,8 mm a Pontedera.
Lo zero termico è risalito fino ad oltre 1700 metri di altezza, quindi le precipitazioni nevose sono avvenute a quote abbastanza elevate, ma sono state comunque abbondanti a queste altezze, tanto che, a quota 1761 metri, lo spessore della neve ha raggiunto i 430 cm.