La prima decade del mese di Aprile ha mostrato quello che nessuno poteva aspettarsi, ovverosia il ritorno dell’inverno in piena regola, quando oramai la stagione primaverile sembrava regalarci temperature alte fuori stagione.
Ma la Natura ha deciso invece di regalare un brutto scherzo, soprattutto agli agricoltori ed ai viticoltori in particolare.
Il giorno 6 Aprile l’aria fredda è entrata imperiosamente sulla Toscana, apportando un sensibile raffreddamento delle temperature soprattutto in montagna, dove si è avuto un crollo termico considerevole in poche ore.
Sulla vetta del Monte Cimone il termometro è passato da una temperatura di +2,4° misurata al mattino ad una di -11,6° misurata in serata, accompagnata da un gelido vento di tramontana.
Vento che ha interessato anche il resto della Toscana, irrompendo a metà giornata dopo una temperatura massima di +17-18°, accompagnata da precipitazioni per lo più deboli (valori di pochi millimetri), e da un calo consistente della temperatura tanto che in serata si sono registrate i valori minimi giornalieri (circa +6-7 gradi sulle zone pianeggianti).
Nevicate improvvise si sono verificate in Appennino, in particolare appena al di sopra dei 300 metri sul lato emiliano – romagnolo, e sopra i 500 metri in serata sulle Colline Metallifere.
Nevicate improvvisate si sono del resto verificate anche in città come Genova e Trieste.
Il vento ha soffiato fino a velocità di 76 km/h a Montepulciano, nel Senese, ed a 73 km/h sull’Isola di Gorgona.
Il giorno seguente, il 7 Aprile, la tramontana si è lentamente attenuata, lasciando ampie zone di sereno, ma anche temperature massime di appena +12-13°, mentre le temperature serali sono ulteriormente scese fino a valori vicini allo zero.
Subito si sono accesi grandi fuochi tra i filari delle vigne, in particolare nel Chianti e nell’Aretino, per proteggere le viti dal freddo notturno.